Nella riunione del 7 agosto, il Consiglio dei ministri ha approvato il Decreto Omnibus 2024 che introduce misure urgenti di carattere fiscale, proroghe di termini normativi e interventi di carattere economico.
Il Governo ha approvato un significativo finanziamento per le Zone Economiche Speciali (ZES). Il testo autorizza un plafond aggiuntivo di 1,6 miliardi di euro per l’anno 2024, che si aggiunge agli 1,8 miliardi di euro già stanziati. Chi aveva già presentato la documentazione richiesta, dovrà inviare all’Agenzia delle Entrate, tra il 18 novembre e il 2 dicembre 2024, con la comunicazione integrativa attestante l’avvenuta realizzazione degli investimenti.
Altra novità rilevante del Decreto riguarda l’innalzamento della soglia per la flat tax sui redditi prodotti all’estero. L’imposta sostitutiva, destinata a persone fisiche che trasferiscono la residenza fiscale in Italia, passa da 100.000 a 200.000 euro annui. La misura è applicabile ai redditi prodotti successivamente all’entrata in vigore del decreto.
Il Decreto include anche le proroghe per le agevolazioni IVA destinate alle associazioni sportive dilettantistiche e introduce chiarimenti sul regime IVA applicabile ai corsi di attività sportiva invernale.
Infine vi sono altrettante proroghe e interventi a sostegno degli enti territoriali, delle società a controllo pubblico e delle misure legate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Fonte: Redazione ALDEPI
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Con il decreto Coesione è stato varato un nuovo sgravio contributivo per l'assunzione di donne svantaggiate che andrà ad aggiungersi al vecchio esonero strutturale della legge Fornero.
Più nello specifico, il Decreto-legge Coesione si riferisce alle assunzioni a tempo indeterminato effettuate dal 1° settembre 2024 alla fine del 2025, a favore di donne senza un impego retribuito con regolarità da almeno 24 mesi, (oppure 6 mesi se si tratta di soggetti residenti nella ZES unica), oppure impiegate in settori dichiarati a tasso di disparità occupazionale di genere superiore al 25%.
L’incentivo spetta per un massimo di 24 mesi e corrisponde al 100% della contribuzione entro un limite mensile di 650 euro.
Invece, la Legge Fornero può essere applicata per le assunzioni a termine di donne svantaggiate, ottenendo un’agevolazione per un massimo di 18 mesi e per un importo pari al 50% della contribuzione datoriale. Nello specifico, lo sgravio si applica per le assunzioni di:
Nel caso di assunzioni di donne giovanissime invece bisognerà prendere in considerazione anche l’esistenza del bonus giovani sotto i 35 anni, rivolto a ragazzi e ragazze assunti fino a dicembre 2025 che non hanno mai avuto contratti di lavoro a tempo indeterminato. Per loro è previsto uno sgravio contributivo fino a 500 euro mensili per 24 mesi, estendibile fino a 650 euro in specifiche regioni meridionali.
Fonte: Redazione ALDEPI
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L’INPS, con la circolare n. 82 del 17 luglio 2024 ha prorogato l’applicabilità della Decontribuzione Sud fino al 31 dicembre 2024,a condizione che l’aiuto sia concesso entro il 30 giugno 2024.
Il Ministero del Lavoro ha chiarito che la decontribuzione in trattazione non può trovare applicazione per le assunzioni effettuate a fare data dal 1° luglio 2024. Conseguentemente, la proroga fino al 31 dicembre 2024 trova applicazione esclusivamente rispetto ai contratti di lavoro subordinato stipulati entro il 30 giugno 2024.
Qualora entro la data del 30 giugno 2024 sia stato instaurato un rapporto di lavoro a tempo determinato, la decontribuzione in trattazione può trovare applicazione fino al 31 dicembre 2024 ancorché tale rapporto venga prorogato o trasformato a tempo indeterminato successivamente al 30 giugno 2024.
L' INPS conferma che il beneficio contributivo per i rapporti di lavoro instaurati entro il 30 giugno 2024 resta accessibile tramite l’esposizione dei codici dedicati all’agevolazione nei flussi Uniemens da parte del datore di lavoro fino al mese di competenza di dicembre 2024.
Come previsto, il massimale di erogazione degli aiuti ricompresi è pari a:
Con specifico riferimento ai suddetti massimali, qualora un datore di lavoro operi in più settori per i quali si applicano massimali diversi, per ciascuna di tali attività deve essere rispettato il relativo massimale di riferimento e non può mai essere superato l’importo massimo complessivo di 2,25 milioni di euro per datore di lavoro.
Fonte: Redazione ALDEPI
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La Corte Costituzionale ha precisato che non è possibile neutralizzare il periodo di contribuzione ottenuto tramite il riscatto della laurea per uscire dal sistema retributivo e tornare nel misto così da ottenere una pensione più alta.
Secondo la Corte, non è possibile scegliere il sistema di calcolo della pensione in base a una valutazione effettuata solo al momento del pensionamento.
Al momento della pensione, però, ha riscontrato che l’importo spettante (calcolato con sistema retributivo) sarebbe stato più basso di quello determinato con il sistema misto e pertanto ha chiesto la neutralizzazione del periodo riscattato (considerando anche che gli anni riscattati erano ininfluenti al raggiungimento del requisito contributivo previsto, condizione necessaria per l’annullamento).
Quindi, qualora un lavoratore che abbia riscattato gli anni di studi universitari con il metodo retributivo, si accorge che l'importo è più basso rispetto a quello determinato con il sistema misto, ora non può chiedere la neutralizzazione del periodo riscattato. Questo, perché secondo la Corte, per attivare il principio di neutralizzazione non è sufficiente che i contributi in questione, normalmente versati agli inizi dell’attività lavorativa, non abbiano effetto sulla maturazione del diritto alla pensione.
Fonte: Redazione ALDEPI
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Arriva il decreto attuativo che stabilisce le regole del maxi bonus previsto per le assunzioni agevolate 2024: in particolare, la maxi-deduzione al 120% del costo del lavoro dei nuovi assunti, che arriva fino al 130% se si tratta di lavoratori che rientrano in categorie di “svantaggiati”.
Il Dipartimento delle Finanze ha pubblicato il decreto attuativo il 25 giugno 2024 e la Relazione illustrativa della misura prevista dal Decreto Fiscale collegato alla Manovra 2024.
Dal 2024 è applicabile un aumento fino al 20% del costo ammesso in deduzione per le nuove assunzioni che aumentano gli addetti in azienda, calcolati su base annua. La super-deduzione è pari al 120% per tutte le nuove assunzioni stabili e al 130% per alcune categorie di lavoratori “molto svantaggiati” secondo la normativa europea.
Il bonus scatta per le assunzioni di dipendenti a tempo indeterminato, con contratto in essere al termine del periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023:
La super-deduzione è riservata a titolari di reddito d’impresa, imprese individuali (comprese le familiari e coniugali), società di persone, autonomi esercenti arti e professioni. Questi soggetti devono aver esercitato l’attività nel periodo d’imposta 2023 per almeno 365 giorni e le assunzioni devono comportare un aumento della base occupazionale rispetto all’anno precedente.
Sono escluse le imprese in liquidazione ordinaria, giudiziale o soggette ad altri istituti liquidatori per crisi di impresa, a decorrere dall’inizio della procedura.
Fonte: Redazione ALDEPI
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A partire dal 12 giugno sarà possibile presentare la domanda per il credito d'imposta relativo alla ZES unica Sud. Gli interventi agevolativi per il credito d'imposta sono a favore delle imprese che operano all’interno di una ZES possono consistere sia in misure fiscali che non fiscali.
Il decreto Sud unisce tutte le ZES già esistenti in una unica Zes Sud, superando le precedenti otto zone economiche speciali estendendo, in sostanza, a tutto il Mezzogiorno le misure di vantaggio a sostegno delle imprese.
Tra le misure di natura non fiscale rientrano i sussidi diretti o indiretti alle imprese e gli interventi di semplificazione normativa e di riduzione degli oneri e dei tempi amministrativi. Invece, quelle di natura fiscale sono previste, ad esempio, esenzioni/riduzioni dall’imposta sul reddito delle società, ammortamenti accelerati o rafforzati, crediti di imposta sugli investimenti, riduzioni dell’aliquota di imposta sui dividendi, esenzioni dai dazi doganali, esenzione o riduzione delle imposte sulla proprietà. In generale, il principale beneficio fiscale consiste nel riconoscimento di un credito di imposta in relazione agli investimenti, commisurato alla quota del costo complessivo dei beni acquisiti e variabile a seconda della localizzazione e della dimensione dell’impresa.
Sotto il profilo fiscale è previsto un credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi, terreni o immobili di importo non inferiore a 200 mila euro e non superiore a 100 mln di euro, effettuati dal 1° gennaio 2024 fino al 15 novembre 2024. Il credito d’imposta si articola secondo percentuali che variano dal 15 per cento al 60 per cento delle spese ammissibili, a seconda alla dimensione e alla localizzazione di impresa.
Si precisa che, Il credito d’imposta non è cumulabile con quello del Piano Transizione 5.0. Inoltre, alcuni settori restano esclusi dall’agevolazione, come i settori dell’industria siderurgica, carbonifera e della lignite, dei trasporti e delle relative infrastrutture, della produzione, dello stoccaggio, della trasmissione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, della banda larga, nonché dei settori creditizio, finanziario e assicurativo.
L’agevolazione non si applica inoltre alle imprese che si trovano in stato di liquidazione o di scioglimento ed alle imprese in difficoltà, come definite dall’art. 2, punto 18, del Reg. (UE) n. 651/2014 del 17 giugno 2014.
Fonte: Redazione ALDEPI
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L’INPS con la circolare n. 69 fornisce le istruzioni operative per procedere con il riscatto dei periodi non coperti da contribuzione.
Si tratta della novità introdotta dalla Legge di Bilancio 2024, articolo 1, commi da 126 a 130, che reintroduce per il biennio 2024-2025 la possibilità di riscattare a fini pensionistici periodi non coperti da contribuzione.
Tale novità vede interessati gli iscritti:
In questi casi, il soggetto deve risultare privo di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 e non essere già titolari di pensione.
Gli interessati possono riscattare un periodo non coperto da retribuzione di massimo 5 anni, anche non continuativi, purché compresi tra il 1° gennaio 1996 e il 31 dicembre 2023.
La domanda per il riscatto dei periodi non coperti da contribuzione si può inviare esclusivamente nel biennio 2024/2025. Pertanto deve essere trasmessa entro la scadenza del 31 dicembre 2025.
Fonte: Redazione ALDEPI
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L'INPS, con Circ. 20 maggio 2024 n. 67, delinea le varie possibilità di cumulo o sospensione per i lavoratori sportivi che sono attualmente in NASPI o per coloro che in aggiunta al rapporto di lavoro abbinano durante l'anno o solo nel periodo estivo l'attività lavorativa sportiva.
L'art. 35, c. 2, D.Lgs. 36/2021 prevede che nell'area del dilettantismo i lavoratori sportivi, titolari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa, hanno diritto all'assicurazione previdenziale e assistenziale e che a tale fine sono iscritti, con decorrenza dal 1° luglio 2023, alla Gestione separata di cui all'articolo 2, comma 26, della legge n. 335 del 1995. Come chiarito con la circolare n. 88 del 2023, ai sensi dell'articolo 35, comma 8-bis, del citato decreto legislativo n. 36 del 2021, l'obbligo contributivo presso la Gestione separata per tale categoria di lavoratori sorge al superamento dell'importo di compensi pari a 5.000 euro annui, concorrendo a tale fine i compensi erogati dal 1° luglio 2023. Per tali lavoratori è dovuta la contribuzione derivante dall'applicazione, sui compensi relativi ai rapporti di lavoro sportivo, delle aliquote pari al 2,03 per cento per la tutela della maternità, della malattia e della disoccupazione per i lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata.
In conclusione, l'INPS ha fornito le istruzioni in merito alle novità introdotte dal D.Lgs. 36/2021, che ha previsto l’accesso alla NASpI in favore dei lavoratori sportivi del settore professionistico e del settore dilettantistico, nonché l’accesso alla prestazione DIS-COLL per i lavoratori sportivi del settore dilettantistico titolari di contratto di collaborazione coordinata e continuativa.
Fonte: Redazione ALDEPI
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Con la circolare INPS 3 maggio 2024, n. 59 l'Istituto fornisce i requisiti e le condizioni per l’accesso alla pensione anticipata Opzione donna 2024. L’accesso è consentito alle lavoratrici che, entro il 31 dicembre 2023, abbiano maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e un’età anagrafica di almeno 61 anni (ridotto di un anno per ciascun figlio, nel limite massimo di due anni). Restano confermati anche nel 2024 gli altri requisiti già previsti dalla legge n. 197/2022.
La lavoratrice, al momento della presentazione della domanda, dovrà trovarsi in una delle seguenti condizioni:
Infine, la circolare specifica che la decorrenza del trattamento pensionistico non può essere anteriore al:
Fonte: Redazione ALDEPI
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La NASPI anticipata è una indennità di disoccupazione che permette ai beneficiari di ricevere l'intero importo residuo in un'unica soluzione, anziché mensilmente. Essa è particolarmente vantaggiosa per coloro che intendono avviare una nuova attività lavorativa autonoma, fondare un’impresa individuale, o entrare come soci in cooperative di lavoro.
Per poter richiedere la NASPI anticipata è necessario che il beneficiario presenti la domanda entro 30 giorni dall’inizio della nuova attività lavorativa o della apertura della partita IVA o dalla sottoscrizione di una quota di capitale sociale in una cooperativa. Se l’attività è stata avviata durante il rapporto di lavoro dipendente che ha dato origine alla NASPI, la richiesta per l’anticipazione deve essere presentata entro 30 giorni dalla domanda di NASPI stessa.
La somma, liquidata in un’unica soluzione, è soggetta a tassazione IRPEF. Inoltre, l’importo della NASPI è pari al 75% della media dello stipendio percepito negli ultimi 4 anni, moltiplicato per un coefficiente di 4,33.
L’accesso all’anticipo può però decadere nel momento in cui il beneficiario instaura un rapporto di lavoro subordinato, prima del termine della NASPI. In questo caso, è obbligatorio restituire l’intero importo dell’indennità anticipata.
In conclusione, l’anticipo della NASPI per l’avvio di un’attività autonoma favorisce l’imprenditorialità e l’avvio di nuove attività lavorative autonome, fornendo un aiuto concreto ai lavoratori che vogliono mettersi in proprio.
Fonte: Redazione ALDEPI
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