Con le nuove disposizioni previste dal Decreto Lavoro, si introduce il concetto di dimissioni di fatto. Questo istituto è pensato per combattere una prassi diffusa: i lavoratori che si assentano ingiustificatamente per ottenere il licenziamento e, quindi, accedere alla NASpI.
Ora, dopo un'assenza ingiustificata prolungata (oltre 15 giorni o come previsto dai contratti collettivi), il rapporto di lavoro verrà considerato risolto per dimissioni volontarie, non per licenziamento. Ciò comporta che il lavoratore perderà il diritto alla NASpI, poiché il sussidio è previsto solo in caso di licenziamento involontario.
Inoltre, viene eliminato il ticket di licenziamento per le aziende, un contributo che gravava sui datori di lavoro anche nei casi di licenziamento per giusta causa, come per assenze prolungate. Questa modifica è pensata per proteggere le imprese e promuovere una gestione più trasparente e corretta delle relazioni lavorative.
Tuttavia, esistono eccezioni: in caso di forza maggiore o comportamenti scorretti del datore di lavoro, il rapporto non verrà automaticamente risolto, garantendo così la tutela dei diritti del lavoratore.
Fonte: Redazione TUTELA PREVIDENZIALE
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