Dopo la fase sperimentale, il contributo ISCRO dell'INPS per i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata è diventato una misura strutturale, con requisiti di accesso meno rigidi rispetto al passato. Le modifiche includono una soglia di reddito massimo più alta e criteri più flessibili riguardanti gli anni di apertura della Partita IVA. Tuttavia, nonostante queste agevolazioni, la misura ha finora riscosso un interesse limitato. Nel 2023, solo 465 persone hanno beneficiato di questo contributo, corrispondente allo 0,1% della platea totale di potenziali aventi diritto.
L'indennità ISCRO fornisce un supporto economico per sei mesi, con un importo che varia da 250 a 800 euro al mese, calcolato sulla base del reddito medio degli ultimi due anni. Questo sussidio è meno diffuso rispetto ad altre forme di indennità come la NASpI, destinata ai lavoratori dipendenti, o la Dis-Coll, riservata ai collaboratori coordinati e continuativi (co.co.co.).
Per fare domanda, i lavoratori autonomi devono inviare la richiesta tramite il portale INPS, utilizzando le proprie credenziali personali. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 31 ottobre 2024. La procedura è completamente telematica e richiede il rispetto dei criteri di reddito e di contribuzione stabiliti dall'INPS.
Nonostante le sfide, l'ISCRO rappresenta un'opportunità importante per garantire una maggiore continuità di reddito per i lavoratori autonomi, soprattutto in momenti di difficoltà economica. Tuttavia, la scarsa diffusione della misura segnala una necessità di maggiore sensibilizzazione tra i potenziali beneficiari, affinché più lavoratori possano usufruire di questo strumento di sostegno
Fonte: Redazione TUTELA PREVIDENZIALE
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