In vista della Legge di Bilancio 2025, il governo Meloni sta considerando nuove misure per il sistema pensionistico. Tra le proposte principali vi è un aumento delle pensioni minime, una richiesta portata avanti da Forza Italia, e un taglio alla perequazione delle pensioni più alte. La premier Giorgia Meloni ha confermato l’intenzione di continuare a sostenere i trattamenti previdenziali per le fasce più deboli, dopo aver già introdotto rivalutazioni superiori al tasso d'inflazione per le pensioni minime negli anni precedenti.
Aumento delle Pensioni Minime
Nel 2023 e 2024, il governo ha attuato un aumento significativo delle pensioni minime, con rivalutazioni del 120% rispetto al tasso d'inflazione. Questa misura ha beneficiato soprattutto le persone con pensioni molto basse, in particolare quelle di età pari o superiore a 75 anni, che hanno ricevuto una rivalutazione del 6,4% per il 2023 e del 2,7% per il 2024. L’aumento ha permesso a molti pensionati di affrontare l’aumento del costo della vita con maggiore serenità.
Tuttavia, questo provvedimento scade a fine 2024 e, per mantenerlo attivo nel 2025, sarà necessario un nuovo intervento legislativo. Le discussioni all'interno della maggioranza indicano che ci sono forti probabilità che tale rivalutazione venga prorogata o ulteriormente modulata, con possibili variazioni nelle percentuali di aumento.
Taglio della Perequazione per le Pensioni Alte
Parallelamente, il governo intende finanziare parte dell’aumento delle pensioni minime riducendo la perequazione delle pensioni più alte. Già nel 2023 e 2024, le pensioni superiori a quattro volte il minimo hanno subito un taglio nella rivalutazione, mentre per le pensioni superiori a dieci volte il minimo, l’aliquota di perequazione è stata ridotta al 22%. Questa misura, considerata equa dalla premier Meloni, permette di redistribuire risorse verso le fasce di pensionati più bisognose.
Misure di Flessibilità in Uscita
Un’altra questione aperta riguarda la flessibilità in uscita, con scadenze importanti come la Quota 103, l'Opzione Donna e l'APE Sociale, che termineranno a fine 2024. Il governo dovrà decidere se prorogare queste misure o introdurre nuove soluzioni per consentire l’uscita anticipata dal lavoro, bilanciando le esigenze di flessibilità con le risorse limitate a disposizione.
In sintesi, la Manovra 2025 si preannuncia come un intervento orientato a rafforzare le pensioni più basse, riducendo al contempo i benefici per quelle più alte, e a gestire in modo equilibrato la flessibilità previdenziale.
Fonte: Redazione TUTELA PREVIDENZIALE
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