Nuove disposizioni sulla rendita vitalizia – Una tutela in più per i lavoratori

17 Marzo 2025
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L’INPS ha introdotto un’importante novità in tema di rendita vitalizia con la Circolare n. 48 del 24 febbraio 2025. La nuova normativa, prevista dall’articolo 30 della Legge n. 203 del 2024, introduce il settimo comma all’articolo 13 della Legge n. 1338 del 1962, stabilendo un diritto innovativo per i lavoratori: la possibilità di chiedere la costituzione della rendita vitalizia anche quando i contributi pensionistici obbligatori, omessi dal datore di lavoro, risultano prescritti.

Cosa cambia per i lavoratori?

Finora, il datore di lavoro poteva chiedere all’INPS la costituzione della rendita vitalizia per i contributi omessi e prescritti, oppure, in sua sostituzione, poteva farlo il lavoratore. Tuttavia, questa possibilità era soggetta a prescrizione, il che significava che, trascorso un certo periodo, il diritto si estingueva.

Con la nuova disposizione, il lavoratore ottiene un diritto esclusivo e imprescrittibile: può costituire la rendita vitalizia con onere interamente a proprio carico, anche dopo la scadenza del termine di prescrizione per il datore di lavoro. Si tratta di un’opportunità significativa per tutelare la propria posizione previdenziale, soprattutto in situazioni in cui il datore di lavoro ha omesso i versamenti e non è più possibile recuperarli tramite i canali tradizionali.

Chi può presentare la domanda?

La richiesta può essere inoltrata:

  • Dal datore di lavoro entro il termine di prescrizione.
  • Dal lavoratore, in sostituzione del datore di lavoro, sempre entro il termine di prescrizione.
  • Dal lavoratore o dai suoi superstiti, senza limiti di tempo, se il diritto di cui sopra è già prescritto.

In quest’ultimo caso, il lavoratore assume direttamente l’onere economico della costituzione della rendita vitalizia, garantendosi così una copertura previdenziale altrimenti non ottenibile.

Un passo avanti nella tutela previdenziale

Questa nuova misura riconosce il diritto del lavoratore a salvaguardare la propria pensione anche in caso di omissioni contributive del datore di lavoro. Sebbene l’onere economico sia interamente a carico del lavoratore, si tratta di una garanzia importante per chi, altrimenti, rischierebbe di perdere anni di contribuzione.

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📌 Fonte: Redazione TUTELA PREVIDENZIALE
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