La pensione di reversibilità è una tipologia di pensione ai superstiti. Quando muore un contribuente iscritto ad una gestione Inps, al suo coniuge e i suoi parenti superstiti possono essere assegnate 2 tipi di pensione:
A chi spetta
Hanno diritto al trattamento pensionistico in quanto superstiti:
I figli studenti hanno diritto alla pensione ai superstiti anche se svolgono un’attività lavorativa dalla quale deriva un piccolo reddito (che non deve essere superiore a un importo pari al trattamento minimo di pensione dipendenti maggiorato del 30%, riparametrato al periodo di svolgimento dell’attività). |
In assenza del coniuge e dei figli, hanno diritto alla pensione di reversibilità i genitori del pensionato che al momento della morte di quest’ultimo abbiano compiuto il 65° anno di età, non siano titolari di pensione e risultino a carico del lavoratore deceduto, i fratelli celibi e sorelle nubili del pensionato che al momento della morte di quest’ultimo siano inabili al lavoro, non siano titolari di pensione, siano a carico del lavoratore deceduto.
Matrimonio, divorzio e separazione: cosa accade alla pensione?
In caso di separazione la pensione spetta comunque: la separazione, infatti, non cancella il vincolo matrimoniale, che resta valido con tutte le conseguenze civili.
Se invece è già stata pronunciata una sentenza di divorzio, la moglie ha diritto alla pensione indiretta o di reversibilità solo se le è stato riconosciuto l’assegno divorzile; solo se non si è risposata; solo se la data di inizio contribuzione del defunto è anteriore al divorzio. Riguardo al secondo matrimonio della coniuge divorziata, questa le fa perdere sì il diritto alla pensione dell’ex-marito defunto ma non ad un assegno una tantum, dell’importo pari a 2 annualità di pensione (13ª compresa), calcolato fino alla data del nuovo matrimonio.
Ancora in questa casistica, se l’ex marito muore dopo essersi risposato a seguito di un divorzio ma prima della pensione, la pensione indiretta o di reversibilità viene ripartita tra la ex moglie e la coniuge superstite. Nel calcolo della ripartizione contano la durata dei matrimoni, l’ammontare dell’assegno di divorzio, un’eventuale convivenza prematrimoniale e l’eventuale stato di bisogno della ex moglie.
Convivenza e unione civile: cosa succede alla pensione?
Ai conviventi non spetta alcuna pensione di reversibilità, né alcuna pensione indiretta. In caso di unione civile invece viene applicato lo stesso regime previsto dai matrimoni.
Quanto spetta
La pensione ai superstiti è pari ad una quota percentuale della pensione già liquidata o che sarebbe spettata al deceduto.
Viene calcolata secondo delle aliquote:
Se invece hanno diritto solo i figli, i genitori o i fratelli le aliquote di reversibilità sono:
Come si presenta la domanda per la pensione ai superstiti?
Dal 20.10.2021 è disponibile per tutto il territorio nazionale la domanda precompilata di pensione di reversibilità. Vi si può accedere dall’area ‘MyInps’ del coniuge in caso di cessazione della pensione per decesso. Grazie a questa novità, l’utente è informato via sms della possibilità, viene assistito nella presentazione della domanda e il modulo è precompilato con tutti i dati reperibili negli archivi dell’Inps. Ciò consente di ridurre i tempi di definizione della pratica e di erogazione della pensione.
Oppure la domanda per la pensione indiretta e di reversibilità va presentata telematicamente all’Inps o presso un Caf. Verrà richiesto il codice pin, le credenziali spid o della carta nazionale dei servizi.
I documenti da presentare sono:
Pensione minima, cosa c’è da sapere La pensione minima, o trattamento minimo Inps, è l’importo previsto dalla legge al di sotto del quale si ha diritto a una sorta di integrazione dell’assegno pensionistico. L’articolo 6 della Legge n. 638/1983 stabilisce il diritto del pensionato a ricevere un assegno pensionistico sufficiente a garantirli una vita dignitosa. Questo assegno o pensione minima non è fisso, ma cambia di anno in anno a seconda dell’indice di variazione Istat che tiene conto dell’inflazione. |
La pensione di reversibilità è una tipologia di pensione ai superstiti. Quando muore un contribuente iscritto ad una gestione Inps, al suo coniuge e i suoi parenti superstiti possono essere assegnate 2 tipi di pensione:
pensione indiretta: spetta quando l’assicurato deceduto lavorava ancora ma aveva versato almeno 15 anni di contributi (per un totale di 780 settimane di contribuzione) o almeno 5 anni di contributi (260 settimane di cui 156 nei 5 anni precedenti al decesso);
pensione di reversibilità: che spetta nel momento in cui il contribuente deceduto era già pensionato.
A chi spettaHanno diritto al trattamento pensionistico in quanto superstiti:
il coniuge o l’unito civilmente;
il coniuge divorziato a condizione che sia titolare dell’assegno divorzile, che non sia passato a nuove nozze e che la data di inizio del rapporto assicurativo del defunto sia anteriore alla data della sentenza che pronuncia lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio;
i figli minorenni alla data del decesso;
i figli inabili al lavoro e a carico del genitore al momento del decesso, indipendentemente dall’età;
i figli maggiorenni studenti, a carico del genitore al momento del decesso, che non prestino attività lavorativa, che frequentano scuole o corsi di formazione professionale equiparabili ai corsi scolastici, fino al 21° anno di età;
figli maggiorenni studenti, a carico del genitore al momento del decesso, che non prestino attività lavorativa, che frequentano l’università, nei limiti della durata legale del corso di studi e non oltre il 26 anno di età.
I figli studenti hanno diritto alla pensione ai superstiti anche se svolgono un’attività lavorativa dalla quale deriva un piccolo reddito (che non deve essere superiore a un importo pari al trattamento minimo di pensione dipendenti maggiorato del 30%, riparametrato al periodo di svolgimento dell’attività).
In assenza del coniuge e dei figli, hanno diritto alla pensione di reversibilità i genitori del pensionato che al momento della morte di quest’ultimo abbiano compiuto il 65° anno di età, non siano titolari di pensione e risultino a carico del lavoratore deceduto, i fratelli celibi e sorelle nubili del pensionato che al momento della morte di quest’ultimo siano inabili al lavoro, non siano titolari di pensione, siano a carico del lavoratore deceduto.Matrimonio, divorzio e separazione: cosa accade alla pensione?
In caso di separazione la pensione spetta comunque: la separazione, infatti, non cancella il vincolo matrimoniale, che resta valido con tutte le conseguenze civili.
Se invece è già stata pronunciata una sentenza di divorzio, la moglie ha diritto alla pensione indiretta o di reversibilità solo se le è stato riconosciuto l’assegno divorzile; solo se non si è risposata; solo se la data di inizio contribuzione del defunto è anteriore al divorzio. Riguardo al secondo matrimonio della coniuge divorziata, questa le fa perdere sì il diritto alla pensione dell’ex-marito defunto ma non ad un assegno una tantum, dell’importo pari a 2 annualità di pensione (13ª compresa), calcolato fino alla data del nuovo matrimonio.
Ancora in questa casistica, se l’ex marito muore dopo essersi risposato a seguito di un divorzio ma prima della pensione, la pensione indiretta o di reversibilità viene ripartita tra la ex moglie e la coniuge superstite. Nel calcolo della ripartizione contano la durata dei matrimoni, l’ammontare dell’assegno di divorzio, un’eventuale convivenza prematrimoniale e l’eventuale stato di bisogno della ex moglie.Convivenza e unione civile: cosa succede alla pensione?
Ai conviventi non spetta alcuna pensione di reversibilità, né alcuna pensione indiretta. In caso di unione civile invece viene applicato lo stesso regime previsto dai matrimoni.Quanto spetta
La pensione ai superstiti è pari ad una quota percentuale della pensione già liquidata o che sarebbe spettata al deceduto.
Viene calcolata secondo delle aliquote:
60% se coniuge solo,
80% coniuge e 1 figlio,
100% coniuge e 2 o più figli.
Se invece hanno diritto solo i figli, i genitori o i fratelli le aliquote di reversibilità sono:
70% per un figlio,
80% per 2 figli,
100% 3 o più figli,
15% per un genitore,
30% 2 genitori,
15% fratello o sorella,
30% 2 fratelli o sorelle.
Come si presenta la domanda per la pensione ai superstiti?Dal 20.10.2021 è disponibile per tutto il territorio nazionale la domanda precompilata di pensione di reversibilità. Vi si può accedere dall’area ‘MyInps’ del coniuge in caso di cessazione della pensione per decesso. Grazie a questa novità, l’utente è informato via sms della possibilità, viene assistito nella presentazione della domanda e il modulo è precompilato con tutti i dati reperibili negli archivi dell’Inps. Ciò consente di ridurre i tempi di definizione della pratica e di erogazione della pensione.Oppure la domanda per la pensione indiretta e di reversibilità va presentata telematicamente all’Inps o presso un Caf. Verrà richiesto il codice pin, le credenziali spid o della carta nazionale dei servizi.I documenti da presentare sono:
autocertificazione del certificato di morte e di quello di matrimonio;
dichiarazione dello stato di famiglia al momento del decesso;
dichiarazione di non pronuncia di sentenza di separazione con addebito e di non avvenuto nuovo matrimonio;
dichiarazione sul diritto alle detrazioni d’imposta e del reddito nonché in quella sulle modalità di pagamento, bonifico bancario/assegno;
dichiarazione relativa ai redditi percepiti per ciascun anno, da presentare anche per gli anni successivi.
Pensione minima, cosa c’è da sapere
La pensione minima, o trattamento minimo Inps, è l’importo previsto dalla legge al di sotto del quale si ha diritto a una sorta di integrazione dell’assegno pensionistico.
L’articolo 6 della Legge n. 638/1983 stabilisce il diritto del pensionato a ricevere un assegno pensionistico sufficiente a garantirli una vita dignitosa. Questo assegno o pensione minima non è fisso, ma cambia di anno in anno a seconda dell’indice di variazione Istat che tiene conto dell’inflazione.