Il Consiglio dei Ministri, nella riunione del 16 ottobre 2023, ha approvato il disegno di Legge di Bilancio 2024.
In vista del 2024 si prevedono diverse novità, soprattutto per quanto riguarda la pensione anticipata, come dichiarato dal Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso della conferenza stampa di presentazione:
“Per quanto riguarda i pensionamenti anticipati ci sono delle forme rafforzate e restrittive rispetto al passato. Per Quota 103 abbiamo alzato il requisito di età anagrafica fermo restando i 41 anni di contributi.”
In merito alla Quota 104, si dovrà avere più di 62 anni per andare in pensione.
“Non è Quota 104 piena perché c’è un meccanismo di, tra virgolette, incentivi per rimanere al lavoro, la norma Maroni dell’anno scorso, e una penalizzazione per chi decide di andare in pensione prima. ”
La Legge di Bilancio 2024 prevede importanti novità anche per Opzione Donna e Ape Sociale. Secondo quanto anticipato dalla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, le due misure saranno accorpate e confluiranno in un unico fondo per la flessibilità in uscita.
“Ape Sociale e Opzione Donna vengono sostituiti da un unico fondo per la flessibilità in uscita, che consente di andare in pensione a 63 anni d’età con 36 anni di contributi.”
Nello specifico, potranno andare in pensione a 63 anni d’età con 36 anni di contributi i caregiver, i disoccupati, i lavoratori con mansioni gravose, i disabili almeno al 74 per cento. Per le donne in queste categorie il requisito anagrafico scende a 35 anni.
Anche per quest'anno, in merito agli over 75 si vedranno riconosciuta la rivalutazione già prevista per il 2023. A questo si aggiunge, poi, la rivalutazione delle pensioni in rapporti all’inflazione. In materia di previdenza, inoltre, uno degli obiettivi del Governo è quello di anticipare l’aumento delle pensioni previsto per il 2024. Il conguaglio con l’adeguamento delle pensioni dello 0,8 per cento non erogato a inizio anno, infatti, potrebbe essere concesso già a novembre.
Infine, la Legge di Bilancio 2024 interviene su alcune condizioni di squilibrio, in particolare, verso i soggetti che si trovano interamente nel sistema contributivo. Nello specifico viene eliminato il vincolo che prevede si possa andare in pensione nel sistema contributivo, una volta raggiunta l’età prevista, solamente se è stato raggiunto un importo pensionistico pari a 1,5 volte quello della pensione sociale.
Fonte: Redazione ALDEPI
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