Reddito di Libertà: nuove domande a partire dal 5 marzo 2025

4 Aprile 2025
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Dal 5 marzo 2025 è possibile presentare nuove domande per il Reddito di Libertà, il contributo economico destinato alle donne vittime di violenza, volto a favorire la loro autonomia personale e abitativa, e il sostegno alla genitorialità, attraverso percorsi di uscita dalla violenza certificati da centri antiviolenza e servizi sociali.

La misura, già avviata in forma sperimentale, è stata resa strutturale dalla Legge di Bilancio 2024. Le risorse disponibili ammontano a 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026. Il contributo, pari a un massimo di 500 euro mensili per un massimo di 12 mesi, viene erogato in un’unica soluzione.

Destinatarie

Possono accedere al Reddito di Libertà le donne:

  • vittime di violenza;
  • residenti in Italia;
  • seguite da centri antiviolenza riconosciuti o dai servizi sociali;
  • in condizione di bisogno ordinario o urgente.

Sono ammesse le cittadine italiane, comunitarie e non comunitarie in possesso di regolare permesso di soggiorno o in condizione di protezione internazionale (rifugiate o con protezione sussidiaria).

Modalità di accesso

Per ottenere il contributo è necessario:

  • che il centro antiviolenza certifichi l’avvio del percorso di emancipazione;
  • che il servizio sociale professionale attesti la condizione di bisogno;
  • presentare la domanda tramite il Comune di residenza utilizzando il modulo “SR208”.

I Comuni trasmettono la domanda all’INPS, che ne verifica la correttezza e la posizione in graduatoria sulla base dell’ordine cronologico. Il beneficio viene erogato nei limiti delle risorse disponibili per ciascuna Regione.

Ripresentazione delle domande non accolte

Le domande non accolte per insufficienza di fondi fino al 31 dicembre 2024 possono essere ripresentate entro il 18 aprile 2025, conservando la priorità, previa verifica della permanenza dei requisiti da parte del Comune.

Come possiamo aiutarti

Tutela Previdenziale offre supporto per:

  • l’assistenza nella compilazione del modulo SR208;
  • la verifica dei requisiti;
  • l’interazione con i Comuni e i centri antiviolenza;
  • il monitoraggio dell’esito della domanda.

Contattaci per una consulenza personalizzata: siamo qui per chiarire ogni dubbio.
Fonte: Redazione TUTELA PREVIDENZIALE
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