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Ape sociale

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L’APE Sociale non è una pensione vera e propria ma una indennità erogata, entro dei limiti di spesa, a soggetti in possesso di determinate condizioni

Per coloro che presentano domanda di verifica delle condizioni di accesso all’APE Sociale dal 1° gennaio 2024, il requisito anagrafico richiesto per l’accesso al beneficio è di 63 anni e 5 mesi.

L'indennità APE Sociale è corrisposta, a domanda, fino al raggiungimento dell'età prevista per la pensione di vecchiaia, o comunque fino al conseguimento della pensione anticipata o di un trattamento conseguito anticipatamente rispetto all'età per la vecchiaia.

Oltre all’età suindicata deve sussistere anche uno dei seguenti requisiti:

  • si trovano in stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale nell'ambito della procedura di cui all'articolo 7 della legge 15 luglio 1966, n. 604, ovvero per scadenza del termine del rapporto di lavoro a tempo determinato (in tal caso è necessario che abbiano avuto, nei 36 mesi precedenti la scadenza del termine, periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi), che hanno concluso integralmente la prestazione per la disoccupazione loro spettante e sono in possesso di un'anzianità contributiva di almeno 30 anni;
  • assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità (ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104), ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni di età oppure siano anch'essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti, e sono in possesso di un'anzianità contributiva di almeno 30 anni;
  • hanno una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell'invalidità civile, superiore o uguale al 74% e sono in possesso di un'anzianità contributiva di almeno 30 anni;
  • sono lavoratori dipendenti, al momento della decorrenza dell'indennità, in possesso di almeno 36 anni di anzianità contributiva e che abbiano svolto da almeno sette anni negli ultimi dieci ovvero almeno sei anni negli ultimi sette una o più delle seguenti professioni (cd. gravose), di cui all’allegato 3 della legge n. 234/2021:
    • professori di scuola primaria, pre-primaria e professioni assimilate;
    • tecnici della salute;
    • addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate;
    • professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali;
    • operatori della cura estetica;
    • professioni qualificate nei servizi personali e assimilati;
    • artigiani, operai specializzati e agricoltori;
    • conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali;
    • operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli;
    • conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati;
    • conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta;
    • operatori di macchinari e di impianti per la raffinazione del gas e dei prodotti petroliferi, per la chimica di base e la chimica fine e per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica;
    • conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il recupero dei rifiuti e per il trattamento e la distribuzione delle acque;
    • conduttori di mulini e impastatrici;
    • conduttori di forni e di analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali;
    • operai semi qualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio;
    • operatori di macchinari fissi in agricoltura e nella industria alimentare;
    • conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento;
    • personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci;
    • personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli;
    • portantini e professioni assimilate;
    • professioni non qualificate nell’agricoltura, nella manutenzione del verde, nell’allevamento, nella silvicoltura e nella pesca;
    • professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nelle costruzioni.

La prestazione consiste in una indennità calcolata sulla base della pensione teoricamente spettante al momento della cessazione, entro e non oltre i 1.500 euro lordi al mese per 12 mensilità (non c’è tredicesima).

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